L’etichettatura dei rifiuti non è un dettaglio.
È uno degli adempimenti che racconta subito quanto un’azienda sia organizzata, conforme e attenta alla sicurezza. Che si tratti di rifiuti pericolosi o non pericolosi, avere contenitori identificati in modo corretto significa garantire tracciabilità, ordine e protezione per chi lavora.
In questo articolo ci concentriamo sull’etichettatura dei rifiuti pericolosi, un ambito regolato da norme più stringenti – ADR e Regolamento CLP – e particolarmente rilevante nella gestione quotidiana dei flussi aziendali.
Le indicazioni principali arrivano da:
– D.Lgs. 152/2006
– Regolamento ADR
– Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)
Queste norme definiscono tutto: classificazione, codici di pericolo, contenuto dell’etichetta, simboli da usare. Per un’azienda, questo si traduce in un obbligo molto semplice: il contenitore deve essere subito riconoscibile, con un’etichetta completa, leggibile, resistente e coerente per tutta la durata del deposito temporaneo.
Quando l’etichettatura è incompleta o sbagliata, le conseguenze arrivano presto: problemi operativi, rischi per gli operatori, ritardi logistici e, non da ultimo, contestazioni dagli enti di controllo. Un approccio metodico e documentato è il modo più efficace per evitare tutto questo.
Cosa deve contenere un’etichetta e di chi è la responsabilità
Ogni contenitore di rifiuti pericolosi deve riportare informazioni chiare, aggiornate e soprattutto conformi alla norma. L’etichetta va posizionata in modo visibile e deve resistere a pioggia, umidità e sostanze chimiche.
Ecco gli elementi che non possono mancare:
– codice EER del rifiuto
– descrizione conforme al registro di carico e scarico
– pittogrammi e simboli ADR
– codici di pericolo H e codici HP
– dati del produttore (ragione sociale, indirizzo dello stabilimento)
– numero progressivo del contenitore (consigliato, non obbligatorio)
La responsabilità dell’etichettatura è del produttore del rifiuto: l’etichetta deve essere presente da subito, prima di qualsiasi movimentazione interna o esterna.
In caso di trasporto su strada, l’etichetta deve essere integrata con i contrassegni ADR previsti per quella specifica tipologia di rifiuto.
Durante il deposito temporaneo è necessario controllare periodicamente lo stato delle etichette: se si deteriorano o diventano poco leggibili, vanno sostituite immediatamente.
La coerenza è un punto critico: ciò che è scritto sull’etichetta deve corrispondere a ciò che è presente sui registri e sui FIR. Ogni incongruenza può diventare oggetto di sanzione.
Errori frequenti e come evitarli
Gli errori nell’etichettatura dei rifiuti pericolosi nascono quasi sempre da pratiche non strutturate o da etichette “fai da te”. Errori frequenti:
– etichette senza uno o più dati obbligatori (EER, codici H) – etichette deteriorate o difficili da leggere
– incongruenze tra etichetta e registri/FIR
– etichette posizionate male o non fissate correttamente
– simboli o codici non aggiornati
Il modo migliore per evitare tutto questo è adottare una procedura operativa chiara e condivisa.
Ecco la nostra procedura consigliata:
1. identificare correttamente il rifiuto con analisi e classificazione 2. scegliere il codice EER e i codici di pericolo corretti
3. predisporre un’etichetta completa e aggiornata
4. applicarla in modo visibile, con materiali resistenti
5. verificare periodicamente lo stato dell’etichetta
6. aggiornare tempestivamente in caso di variazioni
7. garantire coerenza continua tra etichette, registri e FIR
L’etichettatura non è un “pezzo isolato” del processo: è parte integrante della gestione ambientale aziendale e coinvolge uffici tecnici, personale operativo e responsabili HSE.
Un controllo rigoroso, modelli aggiornati e una formazione periodica sono gli strumenti che permettono di mantenere ordine, sicurezza e conformità. Durante le ispezioni, etichette corrette e coerenti sono uno dei segnali più immediati di una gestione ambientale solida.
Il nostro supporto
Noi di Selin aiutiamo le aziende a strutturare procedure di etichettatura conformi, aggiornate e integrate nel sistema di gestione, riducendo errori e rischi di non conformità.
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