Come smaltire l'olio industriale esausto?

Come smaltire l’olio industriale esausto?

L’olio industriale esausto è un olio sintetico o una miscela oleosa solo parzialmente formata da olio minerale o sintetico che ha perso le sue caratteristiche di biodegradabilità e organicità, diventando improprio all’uso cui era inizialmente destinato.

Impiegato nei processi industriali di lubrificazione, idraulica, galleggiabilità o trasferimento di calore, l’olio non più in grado di svolgere le sue funzioni diventa un rifiuto speciale pericoloso che, se smaltito in modo improprio, può trasformarsi in un potente inquinante e rappresentare un rischio per la salute umana e l’ambiente.

Una volta esausto, infatti, può danneggiare gli ecosistemi acquatici, alterandone i processi di ossigenazione, riscaldamento e raffreddamento, contaminare le falde acquifere e inquinare il suolo, rendendo il terreno meno fertile e bloccando la proliferazione dei microrganismi necessari alla sopravvivenza della flora e della fauna marina, fluviale e lacustre.

Scopri come smaltire l’olio industriale esausto nel rispetto delle disposizioni contenute nel D. Lgs. n. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e nel D. Lgs. n. 95/1992, i principali riferimenti normativi per la gestione, la raccolta e lo smaltimento degli oli esausti di natura sia privata che industriale.

1. Raccolta dell’olio industriale esausto

Le imprese che producono oli industriali esausti sono tenute a raccoglierli in appositi contenitori e ad affidarli per il trattamento ad aziende autorizzate, regolarmente iscritte all’Albo Gestori Ambientali.

Gli oli esausti, infatti, sono rifiuti speciali e, in quanto tali, rientrano nell’applicazione del D. Lgs. n. 152/2006, che all’art. 183, comma 1, stabilisce che, prima del trasporto in un impianto di trattamento autorizzato, detti rifiuti devono essere raggruppati nel luogo in cui sono prodotti.

Durante la raccolta dell’olio industriale esausto e il conferimento dello stesso nel deposito temporaneo, è necessario evitare qualsiasi commistione tra emulsioni ed oli propriamente detti, ovvero qualsiasi dispersione o contaminazione degli stessi con altre sostanze, e fare attenzione a non miscelare gli oli usati con sostanze tossiche o nocive.

2. Utilizzo di appositi contenitori

Affinché lo stoccaggio nei depositi dei concessionari e il successivo smaltimento negli impianti di destinazione finale possano essere gestiti correttamente, è necessario che gli oli esausti vengano raccolti in appositi contenitori, facendo attenzione ad evitare dispersioni, contaminazioni e commistioni con altre sostanze.

I fusti e i contenitori tra cui è possibile scegliere sono numerosi. Si hanno a disposizione soluzioni per tutte le esigenze, che differiscono per dimensione e materiale. La scelta dipende dal settore in cui si opera. Sono disponibili anche comode stazioni di stoccaggio per la gestione di grandi quantitativi di oli usati.

In genere, per gli oli esausti di origine industriale si consiglia l’uso di contenitori a camera doppia, che garantiscono una maggiore sicurezza perché al loro interno è presente un secondo rivestimento in acciaio.

Se i contenitori vengono stoccati in uno spazio esterno, devono essere riposti all’interno di una vasca di contenimento liquidi su un pavimento impermeabilizzato che impedisca il filtraggio di olio nel terreno.

La vasca deve avere una capacità contenitiva pari all’intero volume del contenitore o, se sono presenti più contenitori, pari ad un terzo del volume complessivo dei contenitori o pari almeno all’intero volume del contenitore più grande stoccato.

3. Ricerca l’azienda autorizzata allo smaltimento

Dopo lo stoccaggio nei depositi di aziende autorizzate, in collaborazione con il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, gli oli industriali esausti possono essere avviati allo smaltimento.

Il D. Lgs. n. 95/1992, all’art. 3, stabilisce che gli oli usati devono essere smaltiti in via prioritaria tramite rigenerazione, un processo di recupero che li trasforma in basi lubrificanti con caratteristiche simili a quelle delle basi ricavate dalla raffinazione del petrolio. Dalla rigenerazione si ottengono anche prodotti quali gasolio, olio combustibile e bitume.

Se la rigenerazione non risulta praticabile a causa di vincoli di natura tecnica, economica o organizzativa, gli oli industriali esausti riutilizzabili devono essere sottoposti a combustione. Questo processo viene eseguito nei cementifici, impianti che sfruttano il potere calorifico degli oli usati per la produzione di cemento, oppure nei termovalorizzatori, i quali trasformano l’energia termica prodotta dalla combustione in energia elettrica, nel rispetto dei limiti imposti dalla legge in materia di immissioni in atmosfera.

Gli oli esausti che non possono essere né rigenerati né sottoposti a combustione a causa delle particolari caratteristiche che possiedono, in alcuni casi possono essere inviati ad impianti di trattamento che, attraverso processi fisici e/o chimici, li rendono idonei al recupero tramite rigenerazione o combustione.

Per legge lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi, incluso l’olio esausto, deve essere affidato ad aziende regolarmente iscritte all’Albo Gestori Ambientali che provvedono a conferire gli oli usati presso centri di smaltimento autorizzati.

Aziende pubbliche e private alla ricerca di un servizio di ritiro, raccolta e smaltimento olio esaurito possono rivolgersi a noi di Selin. Possediamo tutte le autorizzazioni e certificazioni necessarie per garantire una gestione dei rifiuti sicura, efficiente e conforme alle normative vigenti, dalla raccolta allo stoccaggio, fino al conferimento presso gli impianti di destinazione finale.

Condividi

Newsletter
Dalla condivisione nascono i progetti di un futuro migliore. Se vuoi restare connesso con Selin, iscriviti alla Newsletter.