Come smaltire i rifiuti chimici?

Come smaltire i rifiuti chimici?

I rifiuti chimici sono rifiuti speciali prodotti da attività industriali, agricole, ospedaliere, farmaceutiche, edilizie, agroalimentari, metalmeccaniche, di stamperia o di ricerca scientifica che si presentano in forma gassosa, liquida o solida e che contengono agenti chimici di origine naturale o artificiale pericolosi o non pericolosi.

I rifiuti chimici pericolosi rappresentano un rischio per la salute umana e per l’ambiente a causa delle loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e delle modalità con cui vengono conservati.

Al contrario, i rifiuti chimici non pericolosi non rappresentano un rischio per l’uomo e l’ecosistema, ma possono diventare pericolosi se gestiti impropriamente, soprattutto quando sono raccolti in grandi quantità o vengono mischiati con altre sostanze.

Vediamo come smaltire i rifiuti chimici nel modo corretto, dall’attribuzione del codice CER alla ricerca dell’azienda autorizzata al trasporto e allo smaltimento.

1. Identificazione dei rifiuti chimici

L’identificazione dei rifiuti chimici è il primo passaggio per garantire il loro corretto smaltimento e prevede che gli stessi vengano classificati mediante l’attribuzione dei codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti).

La corretta attribuzione dell’identificazione dei rifiuti chimici è una responsabilità a carico del produttore o detentore che, in caso di necessità, può avvalersi della consulenza di un professionista esterno.

I codici sono composti da 6 cifre e si distinguono prima per categoria o attività che genera il rifiuto, poi per processo produttivo che ne ha causato la produzione e in ultimo per caratteristiche inerenti il rifiuto prodotto. La pericolosità è indicata da un asterisco apposto alla fine del codice stesso.

Nel CER sono inclusi numerosi rifiuti chimici pericolosi e non pericolosi, tra cui quelli:

  • dei processi chimici inorganici;
  • dei processi chimici organici;
  • prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate;
  • dell’industria fotografica;
  • oli esauriti e residui di combustibili liquidi;
  • solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto;
  • di imballaggio assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi.

Ciascuna classe di rifiuti è a sua volta suddivisa in sottoclassi. Per esempio, nella classe dei rifiuti chimici inorganici rientrano i rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi, rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi e i rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici.

L’attribuzione dei codici CER è fondamentale per identificare le caratteristiche dei rifiuti chimici, comprese le loro potenziali pericolosità, e per determinare quali sono le procedure più sicure da adottare per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento degli stessi.

2. Raccolta in sicurezza

Il secondo step per il corretto smaltimento dei rifiuti chimici pericolosi e non pericolosi è la raccolta in sicurezza degli stessi, che richiede il rispetto della normativa vigente e l’adozione di alcuni accorgimenti.

Le attività che producono rifiuti chimici sono obbligate alla raccolta differenziata all’interno di contenitori o recipienti appropriati in base al volume e alla tipologia di rifiuto. Questi devono possedere le seguenti caratteristiche:

  • essere omologati e conformi;
  • essere appropriati alla dimensione e al tipo di rifiuto;
  • essere etichettati con il simbolo “R” nero su campo giallo, il codice CER, la composizione del rifiuto, le caratteristiche di pericolo dello stesso.

Durante la raccolta dei rifiuti chimici, è essenziale avere cura di mantenere i contenitori lontani da fonti di calore, irraggiamento solare e quadri elettrici e, prima di immettere soluzioni esauste nello stesso recipiente, verificare che non siano incompatibili.

È necessario prestare particolare attenzione alla compatibilità fra le sostanze chimiche in quanto possono reagire violentemente, generare calore e notevole rischio, provocare composti infiammabili o prodotti o esalazioni tossiche.

È pertanto fondamentale che vengano adottate tutte le misure di sicurezza necessarie e messe in atto le procedure giuste affinché i rifiuti chimici incompatibili non possano venire a contatto gli uni con gli altri, anche inavvertitamente, durante il processo di raccolta.

Una volta completata la raccolta in sicurezza, il produttore o detentore dei rifiuti deve provvedere al trasporto degli stessi dal luogo di produzione al luogo del deposito temporaneo. Il conferimento deve essere effettuato da personale autorizzato e debitamente formato.

Prima della movimentazione, è necessario controllare che i contenitori siano integri, ben chiusi e che non siano sporchi, verificare che le etichette siano chiare e leggibili e utilizzare strumenti e attrezzature idonee per il trasporto, nonché adeguati dispositivi di protezione individuale.

3. Ricerca l’azienda autorizzata allo smaltimento

Il deposito temporaneo prevede che i rifiuti chimici vengano raggruppati per categorie omogenee, nel rispetto delle norme tecniche e delle norme specifiche per quanto riguarda i rifiuti pericolosi.

In merito ai luoghi di deposito temporaneo, occorre osservare le disposizioni della normativa vigente:

  • i contenitori fissi e mobili e i bacini di contenimento dei rifiuti chimici pericolosi devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche e alle caratteristiche dei rifiuti;
  • i rifiuti incompatibili devono essere stoccati in modo separato tra loro;
  • i contenitori o serbatoi dei rifiuti chimici in forma liquida devono essere raccolti all’interno di opportune vasche o bacini di sicurezza.

Nella zona di stoccaggio, inoltre, deve essere apposta la corretta cartellonistica di pericolo, eventuali consigli di prudenza e un protocollo standard recante la corretta procedura da seguire in caso di versamento accidentale o contaminazione personale.

I simboli di pericolo devono essere affissi anche sulla porta di accesso al luogo di deposito temporaneo, unitamente alla cartellonistica di routine. Sarebbe buona norma prevedere anche la presenza di un estintore nelle immediate vicinanze del deposito.

I rifiuti chimici pericolosi e non pericolosi conferiti nel deposito temporaneo da personale autorizzato e formato devono essere avviati alle operazioni di recupero o smaltimento in una delle seguenti opzioni:

  • con cadenza trimestrale, indipendentemente dalla quantità di rifiuti raccolti;
  • quando il quantitativo di rifiuti raggiunge complessivamente i trenta metri cubi o massimo dieci metri cubi se i rifiuti sono pericolosi;
  • entro un anno se il quantitativo di rifiuti non supera il predetto limite annuo.

Lo smaltimento dei rifiuti chimici pericolosi e non pericolosi richiede l’intervento di aziende autorizzate che operano nel rispetto delle normative ambientali e che possiedono gli strumenti, i mezzi e le competenze adatte per una gestione responsabile dei rifiuti fino al conferimento degli stessi presso l’impianto di destinazione finale.

Chi è alla ricerca di un’azienda autorizzata allo smaltimento di rifiuti chimici può rivolgersi a Selin: siamo iscritti all’Albo Gestori ambientali e, grazie alla manodopera specializzata e alle attrezzature all’avanguardia di cui disponiamo, garantiamo un servizio sicuro, rapido ed efficiente.

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