Squadra emergenza degli addetti antincendio in azienda

Squadra emergenza degli addetti antincendio in azienda

La Squadra di Emergenza degli Addetti Antincendio in azienda è composta da lavoratori appositamente incaricati per fronteggiare il rischio incendio sul luogo di lavoro. Questi addetti hanno il compito di prevenire gli incendi, gestire le emergenze e coordinare le operazioni di evacuazione.

Operano nei diversi contesti lavorativi, indipendentemente dal settore e la loro funzione è decisiva per garantire l’incolumità del personale e per contenere i danni a strutture e impianti. Agiscono, infatti, in modo tempestivo in caso di pericolo grave e immediato, mettendo in pratica quanto appreso durante la formazione. Sono parte integrante del sistema di gestione della sicurezza aziendale e la loro presenza è obbligatoria per legge.

L’azione coordinata della squadra antincendio può fare la differenza tra una gestione efficace di un evento critico e un’emergenza fuori controllo.

La squadra di emergenza in azienda viene designata dal datore di lavoro o da un suo delegato, attraverso un atto formale di nomina. Questa nomina assegna ai soggetti scelti le responsabilità e l’autorità necessarie per svolgere le loro funzioni.

Quando viene designata la squadra di emergenza?

La squadra di emergenza viene designata ogni qual volta sia presente almeno un lavoratore in azienda. Non è obbligatoria la designazione nelle imprese in cui sussistono solo i collaboratori familiari (quelle in cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo). La designazione diventa obbligatoria quando oltre ai familiari vengono assunti dei lavoratori dipendenti.

Quanti addetti antincendio devono essere nominati?

La normativa non indica con un numero esatto quanti addetti antincendio nominare, ma l’art. 43 del D.Lgs. 81/08 specifica chiaramente che devono essere in numero sufficiente per garantire un’adeguata risposta in caso di emergenza. Di conseguenza, la responsabilità di valutare tale numero ricade sul datore di lavoro, che deve analizzare attentamente, supportato dalla consulenza di un esperto, le caratteristiche dell’azienda.

I principali elementi da considerare sono:

  • dimensioni e disposizione degli ambienti di lavoro, inclusa l’eventuale presenza di più piani o reparti distaccati;
  • numero complessivo di lavoratori presenti durante l’orario di attività;
  • organizzazione dei turni, per garantire la copertura in tutte le fasce orarie;
  • tipologia di attività svolte e presenza di sostanze infiammabili o impianti a rischio;
  • distanza dell’azienda da centri abitati o servizi di emergenza, che può incidere sui tempi di intervento esterni.

In una piccola impresa con un solo turno e basso rischio, ad esempio, potrebbero essere sufficienti due addetti. Mentre, in contesti aziendali più complessi o con maggiori pericoli potenziali, è indispensabile incrementare il numero di addetti per assicurare la presenza continua di personale formato.

È, inoltre, fondamentale considerare:

  • assenze temporanee (ferie, malattie, permessi), che non devono mai compromettere la copertura;
  • nomina di un numero superiore al minimo stimato, per garantire sempre almeno una presenza qualificata in azienda.

In questo modo si assicura un presidio efficace e costante, indispensabile per la sicurezza aziendale.

Va infine ricordato che, salvo giustificato motivo, i lavoratori non possono rifiutare la designazione ricevuta. L’addetto antincendio riveste infatti un ruolo essenziale per la salvaguardia della salute e della sicurezza collettiva, e la sua nomina rientra tra gli obblighi previsti dal sistema di prevenzione aziendale.

Quali corsi deve seguire la squadra di emergenza?

La formazione degli addetti antincendio rappresenta un elemento fondamentale e non trascurabile per la sicurezza in azienda. È infatti attraverso un’adeguata preparazione teorica e pratica che gli incaricati possono sviluppare le competenze necessarie a prevenire e gestire con efficacia situazioni di emergenza legate al rischio incendio.

corsi antincendio sono progettati per formare personale in grado di:

  • riconoscere e valutare i pericoli presenti nell’ambiente di lavoro, individuando le condizioni potenzialmente critiche;
  • comprendere le cause e lo sviluppo di un incendio, con attenzione ai fattori di propagazione e ai comportamenti da evitare;
  • utilizzare correttamente i dispositivi antincendio, come estintori, idranti, allarmi e protezioni individuali;
  • intervenire tempestivamente per contenere l’emergenza, evitando il panico e favorendo l’evacuazione ordinata e sicura di tutte le persone presenti.

La durata e i contenuti dei corsi variano in funzione del livello di rischio dell’attività aziendale:

  • livello 1 (rischio basso), durata 4 ore;
  • livello 2 (rischio medio), durata 8 ore;
  • livello 3 (rischio elevato), durata 16 ore.

Durante le sessioni pratiche vengono simulate situazioni realistiche, che includono:

  • uso degli estintori e delle attrezzature presenti in azienda;
  • individuazione delle vie di esodo e delle aree di raccolta;
  • gestione delle evacuazioni, anche in presenza di fumo o pericolo diretto;
  • applicazione delle procedure di emergenza, in modo strutturato e sicuro.

Oltre ai corsi per conseguire l’attestato antincendio, Selin propone corsi di pronto soccorso per formare addetti capaci di gestire situazioni di emergenza sanitaria derivanti da casi di incendio e non solo. I partecipanti apprendono manovre salvavita, rianimazione cardiopolmonare, uso di dispositivi medici e gestione del primo intervento.

In generale, i corsi in aula offerti da Selin garantiscono una preparazione professionale completa, adattata al contesto operativo dell’azienda. La formazione permette, infatti, di acquisire consapevolezza e rapidità decisionale, fondamentali per affrontare emergenze in modo efficace e sicuro.

È obbligatorio aggiornare gli addetti antincendio?

L’aggiornamento periodico degli addetti antincendio è un obbligo ben definito dalla normativa vigente, in particolare dal Decreto Ministeriale del 2 settembre 2021.

Tale disposizione prevede che la formazione degli addetti debba essere rinnovata ogni cinque anni, con lo scopo di mantenere costantemente elevate le competenze teoriche e pratiche necessarie per gestire con efficacia situazioni di emergenza. È, infatti, essenziale che il personale sia sempre aggiornato non solo sulle novità legislative, ma anche su eventuali cambiamenti tecnologici, sull’introduzione di nuovi dispositivi antincendio o su modifiche nei layout aziendali.

Anche i corsi di aggiornamento sono differenziati in base al livello di rischio dell’azienda.

  • livello 1 (rischio basso), durata 2 ore;
  • livello 2 (rischio medio), durata 5 ore;
  • livello 3 (rischio elevato), durata 8 ore

Durante le lezioni, gli addetti vengono richiamati alle principali procedure operative, esercitandosi sull’uso corretto dei dispositivi di spegnimento, sull’analisi dei rischi emergenti e sulla gestione delle evacuazioni. Anche le simulazioni pratiche sono fondamentali per rafforzare la prontezza d’azione, assicurando comportamenti tempestivi, lucidi ed efficaci anche sotto stress.

È importante sottolineare che l’aggiornamento non rappresenta solo un adempimento burocratico, bensì un autentico investimento in sicurezza e prevenzione. Una squadra formata e aggiornata è, quindi, in grado di intervenire più rapidamente, riducendo il rischio di danni gravi a persone, impianti e strutture aziendali.

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