Verifica impianto di messa a terra: obblighi, scadenze e responsabilità

Verifica impianto di messa a terra: obblighi, scadenze e responsabilità

La verifica dell’impianto di messa a terra è un controllo indispensabile per garantire la sicurezza degli ambienti di lavoro. Rientra tra le attività preventive che ogni azienda deve considerare per assicurare la protezione delle persone in presenza di impianti elettrici in esercizio.

Effettuare controlli periodici sugli impianti di terra consente di accertare che il sistema sia in buono stato, correttamente installato e in grado di svolgere la sua funzione in caso di guasti o dispersioni elettriche. Si tratta di un’attività che interessa non solo le imprese industriali, ma anche uffici, laboratori, strutture logistiche e attività commerciali.

La responsabilità dell’organizzazione e della gestione di questi controlli ricade direttamente sull’azienda, che deve pianificare le verifiche, tenere sotto controllo le scadenze e conservare tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati.

Chi deve farla, ogni quanto e con quali documenti

La verifica degli impianti di terra è richiesta a tutte le aziende che hanno personale al lavoro e impianti elettrici in funzione, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore. Non è quindi un adempimento riservato solo a determinati ambiti industriali, ma riguarda l’intero tessuto produttivo.

La frequenza con cui effettuare il controllo può variare in base al tipo di attività svolta e al contesto in cui è installato l’impianto e prevede controlli biennali o quinquennali.

Nello specifico:

  • Ogni 2 anni: ambienti a maggior rischio in caso di incendio, cantieri, locali ad uso medico, luoghi con pericolo di esplosione.
  • Ogni 5 anni: tutti gli altri luoghi di lavoro.

Le verifiche devono essere effettuate da soggetti abilitati e dotati delle competenze necessarie per accertare la corretta funzionalità del sistema. Il risultato del controllo viene formalizzato in un documento ufficiale, che riporta:

  • descrizione dell’impianto;
  • data dell’intervento;
  • modalità di esecuzione del controllo;
  • valutazione finale sullo stato del sistema;
  • eventuali indicazioni per interventi correttivi.

Il verbale di verifica deve essere archiviato con attenzione e messo a disposizione in caso di richieste da parte degli enti preposti al controllo. Inoltre, ogni intervento deve essere pianificato per tempo, così da non incorrere in ritardi o dimenticanze che potrebbero compromettere la regolarità della gestione aziendale.

Anche in presenza di modifiche all’impianto elettrico, è buona prassi eseguire un nuovo controllo prima della sua riattivazione, così da accertarne la conformità rispetto alla configurazione aggiornata.

Come gestire controlli e registri senza incorrere in sanzioni

La gestione dei controlli sugli impianti elettrici deve essere impostata in modo strutturato e sistematico. Non si tratta solo di rispettare un obbligo, ma di mettere in atto un sistema che riduca il rischio di guasti, infortuni o interruzioni operative.

Un’adeguata organizzazione prevede:

  1. Valutazione del tipo di impianto e del contesto aziendale.
  2. Programmazione dei controlli periodici.
  3. Individuazione del soggetto incaricato della verifica.
  4. Conservazione del verbale in un archivio dedicato.
  5. Monitoraggio delle date di prossima scadenza.
  6. Aggiornamento continuo del registro degli interventi.

Nel registro dei controlli devono essere presenti tutte le informazioni relative agli impianti elettrici aziendali, compresi i documenti tecnici, i progetti di installazione, le dichiarazioni di conformità e i verbali delle verifiche effettuate.

Una gestione poco accurata di questa documentazione può comportare conseguenze rilevanti. In caso di incidenti o controlli da parte degli organi competenti, la mancanza di prove documentali può esporre l’azienda a sanzioni o responsabilità, anche gravi.

Per evitare questi rischi, è consigliabile affidare la gestione a personale competente o ricorrere a sistemi digitali che consentano di archiviare i documenti in modo ordinato, con notifiche automatiche per le scadenze e report aggiornati sulle attività svolte.

Un sistema ben strutturato di verifica e monitoraggio degli impianti consente non solo di restare conformi alle richieste normative, ma anche di prevenire malfunzionamenti e garantire la sicurezza dell’infrastruttura elettrica aziendale.

Affidare la gestione di queste attività a una struttura competente come Selin permette di coordinare in modo efficace controlli, documentazione tecnica e scadenze, garantendo continuità operativa e conformità rispetto agli obblighi previsti per gli impianti elettrici aziendali.

Denuncia dell’impianto

Il datore di lavoro deve far eseguire la denuncia dell’impianto di messa a terra all’INAIL e all’ASL/ARPA competenti (entro 30 giorni dalla messa in esercizio).

Dal 27 maggio 2019 la denuncia e le successive comunicazioni relative agli impianti di messa a terra devono essere fatte tramite il portale CIVA dell’INAIL (CIVA = Certificazione e Verifica Impianti e Apparecchi).

La denuncia va presentata dal datore di lavoro o da un soggetto da lui delegato (es. consulente, installatore, studio tecnico, ecc)

Per accedere al portale CIVA è necessario avere SPID, CNS o CIE.

Una volta effettuato l’accesso è necessario compilare i campi richiesti e allegare la Dichiarazione di conformità dell’impianto (rilasciata dall’installatore ai sensi del D.M. 37/2008).

Conclusa la pratica, in automatico l’INAIL trasmette la denuncia anche all’ASL/ARPA competente.

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